Nella mia esperienza di counselor, incontro molte persone che, pur possedendo competenze eccellenti, faticano a trovare o mantenere un lavoro soddisfacente. Uno degli ostacoli più significativi che possono incontrare è rappresentato dalle ferite emotive.
Cosa sono le ferite emotive?
Le ferite emotive sono traumi emotivi che si sviluppano durante l’infanzia a causa delle interazioni con le figure di riferimento e influenzano profondamente il nostro comportamento e le nostre relazioni da adulti.
Le cinque ferite emotive principali, identificate dalla psicologa canadese Lise Bourbeau, sono: rifiuto, abbandono, umiliazione, tradimento e ingiustizia.
- Ferita del Rifiuto: Si manifesta quando una persona si sente non accettata o respinta, spesso da uno dei genitori. Questo porta a una bassa autostima e alla paura di non essere desiderati. Chi soffre di questa ferita può evitare situazioni che potrebbero portare a un ulteriore rifiuto.
- Ferita dell’Abbandono: Nasce quando una persona si sente trascurata o abbandonata, fisicamente o emotivamente. Questo può portare a un senso di vuoto e a una costante ricerca di approvazione e supporto dagli altri. Chi ha questa ferita teme di essere lasciato solo e può sviluppare una dipendenza emotiva.
- Ferita dell’Umiliazione: Si sviluppa quando una persona si sente umiliata o svalutata, spesso da chi dovrebbe prendersi cura di lei. Questo porta a una bassa autostima e a un senso di vergogna. Le persone con questa ferita possono cercare di compiacere gli altri per evitare ulteriori umiliazioni.
- Ferita del Tradimento: Nasce quando una persona si sente tradita o ingannata da una figura di fiducia, come un genitore che non mantiene le promesse. Questo porta a problemi di fiducia e a un forte desiderio di controllo. Chi soffre di questa ferita può diventare ipercontrollante e avere difficoltà a delegare.
- Ferita dell’Ingiustizia: Si manifesta quando una persona si sente trattata ingiustamente, spesso in un contesto di freddezza o severità da parte delle figure di riferimento. Questo porta a un senso di inferiorità e alla paura di non essere all’altezza. Le persone con questa ferita possono sviluppare un forte perfezionismo e una rigidità emotiva.
Superare queste ferite richiede consapevolezza, supporto psicologico e un percorso di sviluppo personale che permetta di elaborare le esperienze passate e costruire una maggiore resilienza emotiva.
L’impatto della ferita del rifiuto sulla ricerca di lavoro
La ferita del rifiuto nasce quando una persona si sente non accettata o respinta da figure di riferimento come genitori o insegnanti.
Chi soffre della ferita del rifiuto può affrontare diverse difficoltà nel contesto lavorativo:
- Bassa Autostima: Le persone con questa ferita spesso dubitano delle proprie capacità e competenze. Questo può portare a evitare di candidarsi per posizioni per cui sarebbero perfettamente qualificati, limitando le proprie opportunità professionali.
- Paura del Rifiuto: Il timore di essere nuovamente rifiutati può paralizzare. Questo può manifestarsi come ansia durante i colloqui di lavoro o nelle interazioni con i colleghi e i superiori, ostacolando la comunicazione efficace e la costruzione di rapporti professionali solidi.
- Autosabotaggio: La ferita del rifiuto può indurre comportamenti auto sabotanti, come procrastinazione o mancanza di impegno, che inconsciamente mirano a evitare il potenziale dolore del fallimento o del rifiuto.
Come superare tutto questo?
- Consapevolezza e Accettazione: Il primo passo è riconoscere la propria ferita emotiva e accettarla. Comprendere che le proprie difficoltà non definiscono il proprio valore è fondamentale.
- Supporto Psicologico: Rivolgersi a un professionista, come uno psicologo o un counselor, può aiutare a elaborare le esperienze passate e sviluppare strategie per migliorare la propria autostima e affrontare la paura del rifiuto.
- Sviluppo Personale: Investire nel proprio sviluppo personale attraverso corsi, letture e pratiche di mindfulness può aiutare a costruire una maggiore resilienza emotiva.
- Feedback Positivo: Cercare e valorizzare feedback positivi dalle esperienze passate e presenti può aiutare a costruire una percezione più positiva di sé stessi. Uno strumento efficace per questo è il bilancio di competenze, che permette di riconoscere e valorizzare le proprie abilità e talenti, fornendo una base solida su cui costruire la propria autostima professionale.
- Narrarsi: narrare la propria storia aiuta a riconoscere e validare le emozioni legate al rifiuto. Esplicitare i propri sentimenti, pensieri e paure in un contesto sicuro e accogliente permette di dare voce alle parti di sé che spesso sono state ignorate o negate. Quando raccontiamo la nostra storia, possiamo reinterpretare eventi e situazioni, attribuendo nuovi significati e riducendo l’impatto negativo che queste esperienze hanno avuto su di noi. Questo processo aiuta a distanziarsi dal dolore del passato e a vedere il proprio percorso di crescita. Raccontare le proprie sfide e successi permette di sviluppare una narrativa personale in cui si riconosce il proprio valore e le proprie capacità. Questo contribuisce a rafforzare l’autostima e a superare la sensazione di non essere abbastanza.
La narrazione può essere integrata con altre pratiche di sviluppo personale, come il bilancio di competenze. Ad esempio, scrivere un diario, partecipare a gruppi di supporto o fare storytelling terapeutico sono modalità efficaci per esplorare e raccontare la propria storia. Queste pratiche aiutano a consolidare i progressi fatti e a mantenere un focus positivo sul futuro.
Attraverso la narrazione, possiamo rielaborare il passato, costruire una nuova identità e rafforzare la nostra autostima, creando le basi per una carriera gratificante e una vita professionale soddisfacente.
Le ferite emotive possono essere potenti ostacoli nel percorso professionale, ma con la giusta consapevolezza e supporto, è possibile trasformarle in opportunità di crescita personale.
Se vuoi sapere come posso aiutarti, puoi fissare un incontro gratuito e conoscitivo, scrivendomi a simonapera@ventinovezerodue.it