La capacità negativa: coltivare la resilienza nell’incertezza professionale

La capacità negativa: coltivare la resilienza nell’incertezza professionale

Nel mondo del lavoro odierno, spesso frenetico e carico di pressioni, siamo spinti a trovare soluzioni rapide a ogni problema e ad eliminare il prima possibile il disagio legato all’incertezza. Tuttavia, l’incertezza è una condizione inevitabile e saperla gestire senza lasciarsi travolgere dallo stress può rappresentare una competenza cruciale. È proprio in questo contesto che entra in gioco il concetto di capacità negativa, un’abilità che può offrire risorse importanti per affrontare le complessità del lavoro.

Che cos’è la capacità negativa?

Il termine capacità negativa fu coniato dal poeta romantico inglese John Keats nel 1817, in una lettera in cui descriveva l’abilità di “rimanere nel dubbio, nel mistero e nell’incertezza, senza essere ossessionati dal cercare il fatto e la ragione”. Per Keats, questa capacità era fondamentale per gli artisti, perché consentiva loro di lavorare senza la pressione di trovare risposte immediate o definitive.

Se per Keats la capacità negativa era essenziale nella creazione artistica, nelle dinamiche lavorative questa abilità assume un nuovo significato, specialmente grazie al contributo di autori contemporanei come Gian Piero Quaglino che ne ha ampliato il concetto, applicandolo alla gestione delle emozioni e dell’incertezza nel contesto organizzativo.

La capacità negativa secondo Gian Piero Quaglino

Quaglino sottolinea che la capacità negativa nel lavoro si traduce nell’abilità di accettare il “vuoto” e rifiutare risposte immediate e consolatorie. Questo significa darsi il permesso di non agire subito, di sospendere l’azione per evitare decisioni impulsive, che spesso portano a complicare ulteriormente situazioni già difficili. Nel contesto organizzativo, imparare a rimanere nell’incertezza è fondamentale per trovare soluzioni più ponderate ed efficaci.

Secondo Quaglino, la capacità negativa ci aiuta a evitare che l’azione diventi una fuga dal disagio. Lo stress e l’incertezza possono spingerci a fare qualcosa – qualsiasi cosa – pur di alleviare il peso emotivo, ma a volte la scelta migliore è fermarsi, riflettere e tollerare l’incertezza temporaneamente, in attesa di una prospettiva più chiara.

Come coltivare la capacità negativa

Sviluppare la capacità negativa richiede consapevolezza e pratica. Ecco alcuni passaggi chiave:

  1. Accettare l’incertezza
    Il primo passo è riconoscere che l’incertezza è parte integrante della vita lavorativa. Non tutte le situazioni hanno una soluzione immediata, e spesso il tempo e la riflessione sono necessari per comprendere meglio il contesto. Accettare l’incertezza riduce l’ansia legata alla mancanza di controllo e permette di prendere decisioni più ponderate.
  2. Sospendere il giudizio
    È naturale voler giudicare rapidamente una situazione per poter agire. Tuttavia, la capacità negativa ci insegna a sospendere temporaneamente questo processo. Invece di affrettarsi a trovare una spiegazione o una soluzione, impariamo a rimanere nel dubbio e ad aspettare che emergano più informazioni o una visione più chiara.
  3. Riflettere prima di agire
    Spesso la pressione di risolvere velocemente problemi porta a errori o soluzioni approssimative. La capacità negativa ci invita a prendere una pausa, riflettere e considerare tutte le opzioni prima di agire. Questo permette di evitare decisioni affrettate e di ottenere una visione più ampia della situazione.
  4. Accogliere il fallimento
    Parte della capacità negativa è accettare che non tutto andrà come previsto. Il fallimento fa parte del processo di crescita, e imparare a convivere con la possibilità di sbagliare riduce l’ansia legata al controllo e al perfezionismo. Quando ci permettiamo di non avere tutte le risposte, ci apriamo a nuove opportunità di apprendimento e crescita.

Come applicare la capacità negativa nel lavoro

La capacità negativa è particolarmente utile in molte situazioni lavorative, dove complessità e incertezze sono frequenti. Ecco alcuni esempi pratici:

  • Durante una crisi aziendale: quando le informazioni sono incomplete e prendere una decisione affrettata potrebbe peggiorare la situazione, la capacità negativa ci invita a raccogliere dati e riflettere prima di agire.
  • In momenti di conflitto interpersonale: dove la tensione emotiva è alta, restare calmi e tollerare l’incertezza permette di trovare soluzioni che tengano conto delle esigenze di tutte le parti coinvolte, evitando risposte impulsive che potrebbero danneggiare le relazioni.
  • Durante un cambiamento organizzativo: che si tratti di una ristrutturazione o di un nuovo ruolo, l’incertezza è inevitabile. La capacità negativa aiuta a navigare nel cambiamento con pazienza e flessibilità, senza cercare soluzioni immediate.

Coltivare la capacità negativa significa imparare a convivere con l’incertezza e la complessità, accettando che non tutte le risposte sono immediate o evidenti. Sviluppare questa abilità non solo riduce lo stress, ma migliora anche la nostra capacità di prendere decisioni ponderate e affrontare le sfide lavorative con maggiore resilienza.

In un mondo che ci spinge costantemente verso soluzioni rapide, la capacità negativa offre uno spazio di riflessione, calma e crescita personale.

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